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domenica 1 luglio 2012

Parlamentari sardi difendete la vostra (e nostra) Lingua

 
IL BILINGUISMO UNA SCELTA DA CORAGGIOSI
di Francesco Casula

Dopo la protesta de Su comitadu pro sa limba sarda in merito alla ratifica della Carta europea delle lingue regionali e minoritarie si è mosso anche l'assessore alla cultura Sergio Milia con una lettera indirizzata a tutti i parlamentari sardi per la modifica del testo del disegno di legge di ratifica della stessa Carta. 

Ma andiamo per ordine. Il 5 novembre 1992 a Strasburgo il Consiglio d’Europa approva un Trattato che prevede una serie di misure per la difesa e valorizzazione delle Lingue minoritarie. Perché entri in vigore ha bisogno almeno di 5 ratifiche. Che arrivano il’1-3-1998. E oggi gli Stati che hanno firmato e ratificato il Trattato sono 24 mentre quelli che l’hanno firmato ma non ratificato sono 8. In 13 non l’hanno né firmato né ratificato: in genere stati del’Est europeo e dell’ex Unione sovietica. L’Italia ha firmato il Trattato ma non ancora ratificato. Solo recentemente la Commissione Affari Esteri ha licenziato il testo del disegno di legge di ratifica ma, questo è il punto, risulta assolutamente insufficiente, debole, riduttivo: non prevede per la Sardegna la possibilità d'insegnamento della lingua sarda nelle scuole di ogni ordine e grado né il bilinguismo in ogni livello di attività sociale. 

Nonostante il Sardo, sia in Italia, la lingua minoritaria più parlata e più diffusa nel nostro territorio. Lo Stato privilegia invece la tutela del Tedesco (Sud Tirolo), del Francese (Valle d’Aosta), dello Sloveno (Friuli Venezia Giulia) e del Ladino (Valli Badia, Gardena ecc.). Eppure nel Trattato europeo è espressamente prevista la possibilità di utilizzo delle lingue minoritarie, per esempio nella scuola, garantendo in queste lingue sia l’educazione prescolastica sia l’insegnamento primario, secondario e universitario in toto o in parte. Si tratta solo di volontà politica. 

Che il Governo Monti, su questo versante  non sembra avere. Ne è una dimostrazione – fra l’altro –  anche il fatto che per l’anno 2012 sulla Legge statale 482 (di difesa e valorizzazione delle lingue minoritarie) siano stati stanziati 1.768.792 a fronte dei 9 milioni spesi nella stessa legge nel 1999! I parlamentari sardi hanno la possibilità, nella discussione del Disegno di legge, in Parlamento, di apportare profonde modifiche migliorative. Se ne hanno il coraggio. Smettendola con il servilismo da yes-man, sempre proni al Potere.


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