IL BILINGUISMO UNA SCELTA DA CORAGGIOSI
di Francesco Casula
Dopo
la protesta de Su comitadu pro sa limba sarda in merito alla ratifica
della Carta europea delle lingue regionali e minoritarie si è mosso
anche l'assessore alla cultura Sergio Milia con una lettera indirizzata a
tutti i parlamentari sardi per la modifica del testo del disegno di
legge di ratifica della stessa Carta.
Ma andiamo per ordine. Il 5
novembre 1992 a Strasburgo il Consiglio d’Europa approva un Trattato che
prevede una serie di misure per la difesa e valorizzazione delle Lingue
minoritarie. Perché entri in vigore ha bisogno almeno di 5 ratifiche.
Che arrivano il’1-3-1998. E oggi gli Stati che hanno firmato e
ratificato il Trattato sono 24 mentre quelli che l’hanno firmato ma non
ratificato sono 8. In 13 non l’hanno né firmato né ratificato: in genere
stati del’Est europeo e dell’ex Unione sovietica. L’Italia ha firmato
il Trattato ma non ancora ratificato. Solo recentemente la Commissione
Affari Esteri ha licenziato il testo del disegno di legge di ratifica
ma, questo è il punto, risulta assolutamente insufficiente, debole,
riduttivo: non prevede per la Sardegna la possibilità d'insegnamento
della lingua sarda nelle scuole di ogni ordine e grado né il bilinguismo
in ogni livello di attività sociale.
Nonostante il Sardo, sia in
Italia, la lingua minoritaria più parlata e più diffusa nel nostro
territorio. Lo Stato privilegia invece la tutela del Tedesco (Sud
Tirolo), del Francese (Valle d’Aosta), dello Sloveno (Friuli Venezia
Giulia) e del Ladino (Valli Badia, Gardena ecc.). Eppure nel Trattato
europeo è espressamente prevista la possibilità di utilizzo delle lingue
minoritarie, per esempio nella scuola, garantendo in queste lingue sia
l’educazione prescolastica sia l’insegnamento primario, secondario e
universitario in toto o in parte. Si tratta solo di volontà politica.
Che il Governo Monti, su questo versante non sembra avere. Ne è una dimostrazione – fra l’altro – anche
il fatto che per l’anno 2012 sulla Legge statale 482 (di difesa e
valorizzazione delle lingue minoritarie) siano stati stanziati 1.768.792
€
a fronte dei 9 milioni spesi nella stessa legge nel 1999! I
parlamentari sardi hanno la possibilità, nella discussione del Disegno
di legge, in Parlamento, di apportare profonde modifiche migliorative.
Se ne hanno il coraggio. Smettendola con il servilismo da yes-man,
sempre proni al Potere.
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