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domenica 1 luglio 2012

Il colonialismo industriale italiano uccide! Liberiamocene




Alla cortese attenzione degli organi di stampa,

Oggetto: Materiale radioattivo a Portovesme

 
E’ inconcepibile che ancora una volta un carico di materiale tanto
pericoloso abbia viaggiato indisturbato dalla Grecia fino a Portovesme.
Già nel 2007 e nel 2011 carichi radioattivi erano diretti verso
Portovesme provenienti dalla Alfa Acciai di Brescia,  è evidente che i
controlli sulla filiera dei rifiuti speciali è del tutto inadeguato, in
particolare, per quelli più pericolosi come i radioattivi. Si tratta di
un ulteriore episodio molto grave,  e ricordiamo che per l’utilizzo dei
fumi di acciaieria, nel ciclo produttivo della Portovesme S.r.l., era
stata disposta, per poterli accogliere, una specifica deroga alla legge
regionale, a patto di un rispetto rigoroso della normativa sui rifiuti
speciali. Denunciamo l’inadeguatezza del regime dei controlli rispetto
all’ingresso di tutti i rifiuti in Sardegna e chiediamo che nei porti
siano presenti e funzionanti le migliori attrezzature ad alta tecnologia
ad oggi disponibili e che i rifiuti in arrivo vengano controllati con
rigide ispezioni ambientali prima che vengano scaricati. I controlli
sulla radioattività alla Portovesme Srl sono in regime di autocontrollo,
il portale radiometrico è controllato dalla stessa azienda, in pratica la
Portovesme S.R.L. è il controllore di stessa. Invochiamo il passaggio del portale
radiometrico a enti pubblici, quali Asl, Arpas, Provincia e Comuni.
Non è accettabile che materiali pericolosi possano essere scaricati
dalle navi e possano raggiungere la loro destinazione finale, in questo
caso la Portovesme s.r.l., senza che venga rilevata la presenza del
cesio 137. Da sottolineare che dal porto  dove sono scaricate le scorie
partono i traghetti per i residenti che in questi mesi sono pieni di turisti
diretti per Carloforte .
Ci chiediamo anche quanto materiale abbia raggiunto la Sardegna. E’ inaccettabile che un materiale così pericoloso per la salute non prenda immediatamente la via del mare per essere
rispedito al porto di provenienza anziché finire in quarantena sul
nostro territorio.Dato il ripetersi dell’arrivo di materiali radioattivi chiediamo che vengano controllate le discariche che accolgono i rifiuti industriali, in particolare quella de S’Acqua e Sa Canna, quella di Genne Luas e della Carbosulcis e chiediamo anche che vengano controllati  e analizzati il contenuto di tutti i camion  che trasportano il materiale nelle discariche.


Associazione Adiquas
A Manca pro s’Indipendentzia
Carlofortini Preoccupati!


TESTO ORIGINALE 

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