Attaccano Monti e non risparmiano critiche alla Bce e all'Europa. Invocano il diritto a riappropriarsi della sovranità monetaria, chiedono alla Regione di rivendicare quella fiscale e denunciano il “signoraggio” delle banche (differenza tra costi di produzione della moneta e il suo valore nominale).
Sono gli imprenditori del “Collegio Aniem delle imprese edili della Sardegna” che ieri a Cagliari hanno organizzato l'incontro su “Crisi finanziaria, aspetti economici, fiscali e finanziari non convenzionali”.
«La gente deve sapere che questa crisi non è solo quella che ci viene raccontata», spiega Valentina Meloni, presidente del collegio. «Se la Sardegna avesse la sua Zecca, i costi di produzione per la moneta - 15 centesimi per quelle da un centesimo a 2 euro, 50 centesimi per banconote da 5 a 500 euro - resterebbero nell'Isola».
L'altro problema è la sovranità fiscale. «Per ogni 100 euro di utili», spiega Pietro Murru, ex presidente di Banca di Cagliari, «l'impresa ne paga tra tasse e imposte 68». Se la Regione gestisse autonomamente i carichi fiscali «i sardi potrebbero mantenere nell'Isola i soldi versati a titolo di tasse e imposte». Lo strumento giusto sarebbe l'Agenzia sarda delle Entrate. (ma.mad.)
Da L'Unione Sarda del 16 giugno 2012
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