pubblicata da SARDEGNA UNITA E INDIPENDENTE il giorno sabato 2 giugno 2012 alle ore 2.32 ·
Antonello Cabras (PD) - Francesco Sanna (PD) - Gian Piero Scanu (PD) - Silvestro Ladu (PDL) - Beppe Pisanu (PDL) - Fedele Sanciu (PDL) - Mariano Delogu (PDL)
244 senatori (Pd, Pdl, Terzo Polo) hanno approvato la cosiddetta riforma del lavoro di Elsa Fornero che introduce, di fatto, la libertà di licenziare per motivi economici, salvo casi di “manifesta insussistenza” (cioè mai) a fronte di un modesto indennizzo al lavoratore; il più grande regalo alla Banca Centrale Europea e al Fondo Monetario che da tempo chiedono al governo Monti (e prima a Berlusconi) di intervenire in tal senso.
Con questo provvedimento, l’Italia diventa il primo Paese europeo a non disporre di una tutela (né reintegro, né forti risarcimenti) in caso di licenziamento senza giusta causa. Per fare un esempio, nel modello tedesco, il reintegro è previsto persino nelle aziende con 10 dipendenti.
Ovviamente, dopo l’approvazione del testo, esulta la Fornero che non sta più nella pelle dalla gioia (foto a destra).
A votare contro soltanto Idv e Lega. Adesso l’iter parlamentare prevede che il testo passi alla Camera per la definitiva approvazione. Da Anna Finocchiaro a Rutelli, da Gasparri a Giovanardi fino all’ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi, ecco i nomi dei senatori sardi chi hanno votato per la demolizione dell’articolo 18:
Antonello Cabras (PD) - Silvestro Ladu (PDL) - Beppe Pisanu (PDL) - Fedele Sanciu (PDL)
Francesco Sanna (PD) - Gian Piero Scanu (PD) - Mariano Delogu (PDL)
Tratto da ilpostviola del 1 luglio 2012
PS: alla lista ho inserito il senatore Mariano Delogu (Pdl) 4 giugno 2012
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