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giovedì 17 maggio 2012

NOTIZIE DAL VENETO: Referendum per l'indipendenza, Luca Zaia presidente regione Veneto riceve gli indipendentisti




La primavera veneta si fa calda. Dopo il sondaggio scientifico pubblicato a gennaio sul Gazzettino, arrivano in Regione Veneto 20 mila firme di petizione per indire un referendum per l'indipendenza veneta.
Lodovico Pizzati, docente di economia a Ca' Foscari e promotore della petizione spiega il percorso indipendentista.


Press News Veneto: Prof. Pizzati, il sondaggio scientifico che citate non pare combaciare con i risultati elettorali che invece premiano i grillini.
Pizzati: Tuttaltro, una cosa è il voto elettorale, un'altra è il consenso per l'indipendenza veneta in un quesito referendario. Il sondaggio commissionato a gennaio prevedeva un 4,5% per i movimenti indipendentisti, e questa è stata la media presa alle amministrative, 3 volte tanto il risultato del 2011. Il 53% a favore dell'indipendenza veneta è invece un consenso trasversale di tutti i veneti, e oggi in Regione Veneto abbiamo avuto conferma che questa previsione è avvalorata da altri sondaggi non resi noti al pubblico.

Press News Veneto: Giovedì 10 maggio, eravate in Regione Veneto assieme all'Avv. Alessio Morosin con quale obiettivo?
Pizzati: Dopo il risultato del sondaggio, abbiamo ritenuto essenziale supportare quel valore statistico con una raccolta firme per indire un referendum per l'indipendenza. Il successo è stato strepitoso, con file di cittadini che si fermavano a sottoscrivere la petizione. Abbiamo raggiunto 20 mila firme in pochi mesi. Oggi eravamo in Regione per concordare la presentazione delle firme direttamente al presidente Zaia, e questo verrà fatto durante la conferenza stampa di martedì 15 maggio a Palazzo Balbi.

Press News Veneto: Sabato 12 maggio avete organizzato l'evento di chiusura della petizione, ma a cosa serve se la consegna ufficiale verrà fatta martedì?
Pizzati: Le decine di migliaia di firme raccolte in questi mesi devono essere rafforzate da migliaia di cittadini in piazza. Siamo partiti dai piedi del ponte di Calatrava prima verso la sede della giunta regionale (nei pressi di San Tomà), e poi nel cuore di Venezia di fronte alla più antica chiesa della nostra capitale, San Giacometo a Rialto. E' stato un evento trasversale senza bandiere di partito, ma solo con le bandiere di San Marco, perché abbiamo avuto adesioni un po' da tutti, specie da molti della base leghista che vogliono spingere il loro presidente Zaia ad imboccare il percorso referendario.

Press News Veneto: Ma crede veramente sia possibile ottenere l'indipendenza veneta senza il permesso di Roma?
Pizzati: Ce lo sta dimostrando la Scozia che nel 2014 diventerà unilateralmente indipendente. In Veneto il consenso per l'indipendenza è addirittura più elevato che in Scozia, ma gli scozzesi sono stati in grado di incanalare questo desiderio in un consenso politico compatto. Lo Scottish National Party ha ottenuto la maggioranza assoluta con un programma elettorale che prevedeva l'indipendenza, ed ora hanno un diritto tutelato dalla comunità internazionale, e un dovere verso il proprio elettorato ad attuarlo. A Zaia manca il consenso ottenuto con questo specifico programma elettorale, ed è per questo che diventa cruciale far sentire sabato 12 maggio il nostro supporto per la via referendaria, appunto per accellerare i tempi.

Press News Veneto: Ma se la Lega non è riuscita ad ottenere nemmeno il federalismo, come pensate di raggiungere un obiettivo ancora più ambizioso?
Pizzati: Il fallimento della Lega è dovuto al fatto che cercavano una riforma dello stato italiano tramite il parlamento romano. Potevano prendere anche il 100% dei consensi in Veneto e in Lombardia, ma sarebbero sempre stati una minoranza in parlamento italiano. Il nostro percorso indipendentista invece è sì più ambizioso, ma necessita solamente di una maggioranza di veneti. Questo è un diritto precostituzionale tutelato dalla comunità internazionale con diversi precedenti (Sud Sudan 2011, Groenlandia 2009, Montenegro 2006) avvenuti tutti in maniera pacifica e democratica.

Press News Veneto: Ma non è anacronistico parlare di Repubblica Veneta nel ventunesimo secolo?
Pizzati: Noi non guardiamo al passato. Due terzi dei paesi europei ha una popolazione tra i 5 e i 10 milioni di abitanti. Il Veneto avrebbe la stessa popolazione della Danimarca, della Finlandia, della Norvegia. Avrebbe una popolazione doppia della Slovenia, della Lituania, della Lettonia. Questi sono tutti paesi che offrono un servizio efficiente ai propri cittadini e noi veneti siamo in grado di fare lo stesso. Questa è la vera riforma che ci farà superare la crisi, perché non si tratta altro che di una riorganizzazione amministrativa che non incide sul libero movimento di merci, persone e capitale all'interno dell'Unione Europea. Non ci saranno dogane con la penisola italiana, ma esporteremo un ciclo virtuoso che porterà benefici a tutti.

Press News Veneto: Ultima domanda, a quando l'indipendenza veneta?
Pizzati: Arriverà prima di quello che si può immaginare. Sarà inaspettata come la caduta di Berlino, il crollo dell'Unione Sovietica, la caduta del pentapartito. Gli avvenimenti storici quando avvengono, arrivano in fretta, e oggi stiamo vivendo una crisi economica catastrofica che accellererà l'arrivo dell'unica soluzione politica. Se siamo bravi e uniti con tutte le realtà venete, potrà essere già nel 2013.

Da VicenzaPiù del 13 maggio 2012

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