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sabato 26 maggio 2012

Comunali 2012 a Oristano: Dialogo con il candidato sindaco Pierluigi Annis (Aristanis Noa)


 

Tradizionalmente vicina a tutti i movimenti Sardi, per le Comunali 2012 U.R.N. Sardinnya dialoga con il dott. Pierluigi Annis, 42 anni, farmacista ed esponente di Federfarma, è il candidato sindaco di Oristano per la lista Aristanis Noa – Di Adriano Bomboi.
Il 10 e 11 giugno gli elettori saranno chiamati alle urne per il rinnovo dell’amministrazione comunale. Il vostro slogan supera la vecchia Oristano per fare spazio alla nuova Aristanis, che cosa significa?
“Una città muore quando non ricorda, cancella o confonde la propria storia”.
In questa frase, che è l’incipit del nostro programma, è racchiuso il significato del nostro slogan.
Oristano, è una città morta, lasciata morire in anni di mala amministrazione e incuria, utilizzata solo come trampolino di lancio per altri incarichi e ormai ignara della sua gloriosa storia. Solo dal ricordo di cosa siamo stati e cosa abbiamo rappresentato per tutta la Nazione Sarda, possiamo ripartire per costruire una città fondata su nuovi principi di cittadinanza.
Questa nuova città è Aristanis.
La storia e la cultura di un territorio stanno alla base dell’identità ma anche dell’industria turistica e commerciale di una comunità, cosa proponete per rilanciare il settore?
Noi di Aristanis Noa crediamo che oltre a provvedimenti spot per questa o quella categoria ci sia bisogno di una visione d’insieme che racchiuda i provvedimenti, una visione di cosa questa città debba diventare.
L’industria turistica si può sviluppare solo con una rete solida e basata su reciproca fiducia con i comuni del nostro territorio e ancora di più con tutti quelli che si affacciano sul mare, da Bosa a Terralba.
Il commercio di Aristanis è un settore che si svilupperà solo e soltanto quando la città verrà resa un luogo dove sarà bello abitare e far crescere i propri figli, e oltre allo sviluppo turistico si sarà dato un freno allo spopolamento del territorio.
Una delle idee forti del nostro programma è quella di dare nuova centralità istituzionale alla città con la previsione di un polo universitario moderno di eccellenza e non una mera succursale di altri atenei, anch’essi oramai carrozzoni politici che costano alla collettività più di quanto producano.
Prevediamo anche un Parco archeologico e l’apertura dei monumenti. La riqualificazione del giardino pubblico di via Solferino (dedicato alla Brigata Sassari) in un parco archeologico con la ricostruzione in scala dei maggiori siti nuragici della Sardegna; allo scopo di creare un nuovo centro educativo, che valorizzi la cultura sarda e avvicini i giovani alla storia e alla propria identità Sarda.
La nostra città porta in eredità la generosa dote di una Capitale Giudicale. A differenza delle ultime amministrazioni, che hanno ritenuto opportuno aprire i monumenti della città per un solo weekend all’anno, siamo fortemente convinti che questo tesoro debba essere reso accessibile tutto l’anno per mantenere vivo nei cittadini l’amore per la propria storia e arricchire l’offerta turistica della città.
Quali interventi per rilanciare Torregrande?
Torregrande è la più grande ed evidente incompiuta di Oristano, noi di Aristanis Noa valuteremo i progetti che sembra siano in fase di partenza e cercheremo di improntare lo sviluppo della marina tenendo conto delle varie esigenze abitative, di residenti, di abitanti di seconde case e vacanzieri giovani e famiglie.
Bisogna ripensare un piano particolareggiato che risponda a tutte queste esigenze, non credo sia una cosa estremamente complicata data l’estensione che Torregrande ha, dal porticciolo alla foce del fiume.
E’ più una questione di volontà politica.
Certo, ripeto ancora una volta, non si può pensare Torregrande avulsa dalla costa del Sinis e da tutto il territorio che la circonda.
Nel vostro programma avete sottolineato un aspetto fondamentale dell’economia oristanese: la logistica. Quanto può essere importante lo sviluppo di questo settore per le ricadute occupazionali del territorio?
Noi di Aristanis Noa pensiamo che la centralità territoriale di Oristano non sia solo uno slogan elettorale e che il porto industriale collegato attraverso le rotaie all’aeroporto sarà la chiave di volta per incentivare la logistica utilizzando anche la leva fiscale per rendere più veloce questo processo.
Certo è che se carrozzoni come il consorzio industriale e i politici del territorio eletti in Regione continueranno a non lavorare o a lavorare contro, ci vorrà una presa di posizione forte come mai lo è stata per ottenere quei diritti che una legge del 1998 sanciva, l’indicazione del porto di Oristano come una delle zone franche portuali.
Se volete farvi due risate andate sul sito del consorzio industriale di Oristano e gustatevi l’home page, una favola raccontata senza imbarazzi.

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