Da tempo il ruolo assegnato all'Italia (purtroppo non contrastato ai
tempi del centrosinistra di Prodi-Bersani) sembrerebbe quello di
diventare il terminale di grandi interconnessioni per i flussi di
petrolio e di metano dalla Turchia (progetto ITGI), dall'Algeria
(progetto GALSI), dalla Russia, dall’Albania e sede di rigassificatori
che ne farebbero la piattaforma di transito e di stoccaggio per
l’Europa. Una politica energetica “low carbon” verrebbe così compromessa
e la spinta referendaria metabolizzata dal freddo calcolo dei banchieri
al Governo.
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