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sabato 28 aprile 2012

LA MADDALENA: Bonifiche mai finite e tante incompiute

Il caso delle bonifiche mai finite nell’ex arsenale militare grida vendetta da anni e proprio per questo figura in primo piano nelle carte del processo che si apre a Perugia. Il costruttore Diego Anemone e il funzionario De Santis, oltre che per i lavori destinati a Caprera per i 150 anni dell’Unità d’Italia, devono rispondere d’irregolarità negli appalti sul 4°, sul 5° e sul 6° lotto a suo tempo previsti per la riconversione economica dell’arcipelago.

Sono gli interventi per palazzo della conferenza e area delegati, residenze e zona in origine destinata alla stampa e ai servizi in vista del summit tra i Grandi. Grosso modo le stesse accuse vengono mosse a Della Giovampaola e a Balducci. Per l’ex presidente del Consiglio dei lavori pubblici, del quale molti ricordano le visite alla Maddalena in compagnia dell’ex premier Berlusconi, gli inquirenti hanno raccolto una mole impressionante di prove.

Più defilate le posizioni degli imputati minori. Mentre nel decreto di rinvio a giudizio ci si sofferma sul ruolo di Bertolaso. Una posizione strettamente legata, negli atti dell’inchiesta, con quella di Anemone, alla cui famiglia la Procura di Roma ha di recente sequestrato durante indagini parallele beni per 32 milioni. Entrambi, scrive il gup,ni, «con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso», sono accusati di aver concorso a determinare nell’arcipelago «scelte economiche svantaggiose per la pubblica amministrazione».

In particolare l’ex capo della Protezione civile avrebbe «illegittimamente operato per consentire che le imprese del gruppo Anemone risultassero aggiudicatarie degli appalti e e che il costo aumentasse considerevolmente rispetto a quello del bando». Anche, conclude il giudice, «con atti aggiuntivi e spese incongrue o eccessive».

Da La Nuova Sardegna del 23 aprile 2012

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