Era lui, Gesuino Muledda, l'assessore all'Agricoltura ai tempi della famigerata legge 44:
quella che nel 1988 garantì una serie di provvidenze agli agricoltori,
che in parte poi furono considerate dall'Unione europea degli aiuti di
Stato.
È per quella vicenda che molte aziende si sono trovate con l'acqua alla gola:
il movimento anti Equitalia, che oggi protesta contro le cartelle
esattoriali, nasce soprattutto sulla spinta di molti di quelli che sono
stati chiamati a restituire, a distanza di tanto tempo, i contributi
per abbattere i tassi di interesse dei mutui.
«Ma io non mi sento minimamente in colpa per la legge 44»,
assicura oggi Muledda: «La prima applicazione non fu mai contestata.
Solo che alcuni anni dopo, per reagire alla siccità, anziché stanziare
altri aiuti il Consiglio varò una Finanziaria che richiamava in vita
quel provvedimento».
Nel frattempo erano cambiati i
controlli comunitari, e puntualmente è arrivata da Bruxelles una
richiesta di spiegazioni indirizzata al Governo italiano. Ma secondo
l'ex assessore «il guaio è stato che, mentre l'Ue apriva una procedura
di infrazione, è stata applicata la procedura altre tre volte. A quel
punto le parti si sono irrigidite. Altre vicende simili sono finite con
l'Europa che diceva: facciamo salvi gli effetti già prodotti, ma non
accada più. Invece stavolta hanno ordinato all'Italia il recupero delle
somme che erano state distribuite in maniera illegittima».
Da L'Unione sarda del 27 aprile 2012
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