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domenica 22 aprile 2012

GALSI, IL METANODOTTO RIACCENDE LE POLEMICHE

Si ritorna a parlare del Galsi. A organizzare il dibattito sulla metanizzazione dell'Isola sono stati Sardegna Democratica, Rossomori, Italia dei Valori, La Sinistra, Circolo Lussu di SEL, che esprimono posizioni sostanzialmente favorevoli alla realizzazione del progetto. Di gas in Sardegna si parla infatti fin dagli anni Ottanta.Ora il sogno, o l'utopia, della reale diversificazione delle fonti del fabbisogno energetico sembra agli organizzatori del convegno - coordinato dal direttore della «Nuova» Paolo Catella - a un passo dall'essere raggiunto.

Per Giampaolo Diana, capogruppo del PD in Consiglio Regionale, il metanodotto «s'ha da fare», dato che la sua assenza rappresenta una forte diseconomia. Gesuino Muledda di Rossomori e l'ex Presidente della Regione Renato Soru vedono nel metanodotto una scelta fortemente voluta e non subita.
Esprime invece una posizione di riflessione Vincenzo Pillai di Rifondazione Comunista.

Ma è nell'esposizione delle criticità del progetto che il dibattito si accende. A dare fuoco alle polveri è Sergio Diana, del blog «Pro Sardegna, NoGasdotto», che chiede conto del costo di collegamento del Galsi alle reti cittadine che secondo quanto sostiene sarà di quattro miliardi di euro. Una cifra enorme e senza copertura. Diana prosegue chiedendo conto dell'impatto ambientale dell'opera per la quale sono previste fasce di rispetto da 40 fino a 100 metri.

Ne ha per tutti Diana, e contesta la relazione dell'esperto di combustibili Lorenzo Mocci, sostenendo che sia fatta su un progetto vecchio e quindi inutile. La VIA, la Valutazione di Impatto Ambientale, a suo avviso è stata affrettata attraverso la procedura d'urgenza e per ciò che concerne la posidonia oceanica - indispensabile all'ecosistema marino - ci si è accorti che non era stato richiesto l'ulteriore parere necessario in quanto protetta.

Infine, riguardo al coinvolgimento obbligatorio delle popolazioni in questo tipo di decisioni, Diana afferma che mai sono state convocate riunioni al Comune di San Giovanni Suergiu, sottolineando che invece la Galsi sponsorizza la locale squadra di calcio. Per tutti questi motivi Diana, ritenendo che sussistano gli estremi di omissione d'atti d'ufficio sostiene che la battaglia contro il Galsi proseguirà in tribunale. Le repliche sono state tutte di segno opposto.

Da La Nuova Sardegna del 21 aprile 2012
Tratto da NoGalsi Cagliari

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