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sabato 28 aprile 2012

FOTOVOLTAICO: Narbolia, l'incontro tra operai finisce in lite

La tensione esplode alle prime battute della discussione sul mega impianto fotovoltaico a S'Arrieddu. Due posizioni opposte della vicenda, che in queste ultime settimane sta infiammando Narbolia, si confrontano in modo piuttosto vivace e in un batter d'occhio si arriva alle mani. L'intervento immediato di alcuni cittadini che partecipano all'assemblea e dei carabinieri, che vigilano per evitare scontri, mette fine velocemente alla zuffa.

NUOVO ESPOSTO Questa volta il Comitato S'Arrieddu per Narbolia ha individuato un nuovo interlocutore cui chiedere il blocco dell'impianto, dopo la Procura della Repubblica e il Noe. «Abbiamo presentato un esposto al Gestore dei servizi energetici» ha annunciato Giorgio Vargiu, segretario regionale Adiconsum e componente del Comitato, «per segnalare una serie di irregolarità nella data delle autorizzazioni dichiarate dalla società Enervitabio Santa Reparata. Siamo convinti che la società non ha diritto agli incentivi perché in quella data indicata le autorizzazioni non erano state ancora rilasciate».

IL PROGETTO In ballo c'è la realizzazione di una distesa di 1600 serre fotovoltaiche per la produzione di 28 megawatt di energia. «L'investimento è di circa 50 milioni» ha precisato Pietro Porcedda, del Comitato. «Una cifra consistente che il gruppo multinazionale cinese sta mettendo a correre, danneggiando però un centinaio di ettari di terreni agricoli che saranno inevitabilmente stravolti, perché il progetto è solo un'opera industriale con scopi speculativi».

IL DIBATTITO Affermazioni che hanno suscitato la reazione di uno degli operai impegnati nei lavori, parzialmente bloccati una settimana fa da un decreto cautelare del presidente del Tar cui il Comitato si era rivolto. «Non capisco perché si stia colpevolizzando una società che ha deciso di fare questo investimento e che sta dando lavoro a tanti operai» ha detto Romeo Manca. «Nel cantiere nessuno di noi è costretto a fare lo schiavo: ci hanno proposto un contratto e le condizioni di lavoro, eravamo liberi di accettare o no». A questo punto è esploso un battibecco fra Manca e Nello Schirru, che da mesi si oppone in tutti i modi alla realizzazione della serra.
Patrizia Mocci

Da L'Unione Sarda del 25 aprile 2012


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